Con la pubblicazione del Decreto del 4 settembre 2025, il Ministero delle Imprese e del Made in Italy (MIMIT) apre ufficialmente una nuova stagione per la ricerca industriale italiana. Dopo mesi di attesa, tornano infatti gli Accordi per l’Innovazione, una delle misure più significative per sostenere progetti con elevato contenuto tecnologico e forte impatto competitivo, in grado di promuovere la transizione digitale e verde del sistema produttivo nazionale.
La dotazione finanziaria complessiva ammonta a 731 milioni di euro, di cui 201 milioni provenienti dalle economie del Piano di Sviluppo e Coesione. Si tratta di una cifra importante, destinata a stimolare investimenti in ricerca industriale e sviluppo sperimentale, con l’obiettivo di rafforzare la capacità tecnologica del Paese e consolidare la leadership italiana nei settori più avanzati della manifattura e dei servizi.
Le agevolazioni previste si articolano in contributi a fondo perduto e finanziamenti agevolati, riservati a progetti realizzati in partenariato tra imprese e organismi di ricerca. Il modello è quello della collaborazione pubblico-privato, indispensabile per generare risultati concreti e trasferire conoscenza e innovazione nei processi produttivi.
Il decreto individua una serie di Key Enabling Technologies (KETs) — le tecnologie abilitanti che rappresentano il cuore dell’innovazione industriale contemporanea — tra cui:
- Materiali avanzati e nanotecnologie
- Fotonica e micro/nano elettronica
- Sistemi avanzati di produzione
- Scienze della vita
- Intelligenza artificiale
- Connessione e sicurezza digitale
A queste si affiancano alcune aree strategiche di intervento, coerenti con le priorità industriali europee e nazionali, come:
- Automotive e mobilità sostenibile
- Materiali avanzati e catene del valore strategiche
- Robotica e automazione intelligente
- Semiconduttori e tecnologie quantistiche
- Reti di telecomunicazione e 6G
- Cavi sottomarini e tecnologie per la connettività globale
- Realtà virtuale e aumentata
In questo modo, gli Accordi per l’Innovazione 2025 si posizionano come uno strumento essenziale per accompagnare la trasformazione industriale del Paese, in linea con la nuova agenda europea per la sovranità tecnologica.
Una quota significativa delle risorse, pari al 34% del totale, è destinata ai progetti interamente realizzati nelle regioni del Mezzogiorno. L’obiettivo è duplice: rafforzare il tessuto produttivo del Sud e valorizzare le eccellenze scientifiche e tecnologiche presenti nei territori meridionali, favorendo la creazione di ecosistemi dell’innovazione che uniscano imprese, università e centri di ricerca.
I progetti potranno essere congiunti fino a cinque soggetti, formalizzati attraverso contratti di rete, consorzi o altre forme di partenariato, per garantire una reale cooperazione tra imprese e ricerca pubblica.
Il decreto conferma un impianto agevolativo differenziato in base alla dimensione d’impresa:
- 45% dei costi ammissibili per le piccole imprese
- 35% per le medie imprese
- 25% per le grandi imprese
Le percentuali possono essere incrementate fino a 15 punti percentuali aggiuntivi qualora i progetti prevedano una collaborazione effettiva con PMI o organismi di ricerca, oppure se siano interamente realizzati nelle regioni meno sviluppate.
Il MIMIT ha annunciato che, a breve, sarà aperto lo sportello per la presentazione delle domande. La selezione seguirà una procedura valutativa negoziale, che terrà conto dell’impatto tecnologico, della fattibilità tecnico-economica e della coerenza con le politiche dell’Unione Europea in materia di innovazione, digitalizzazione e sostenibilità.






