Con il Decreto Ministeriale del 20 marzo 2025, n. 72, prende forma un’iniziativa di grande valore per il rilancio e la crescita del tessuto imprenditoriale culturale del Mezzogiorno: il Fondo Imprese Culturali e Creative 2021–2027 (ICC 2021–2027). Nato nell’ambito del Programma Nazionale Cultura 2021–2027 e in linea con gli obiettivi europei del Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR), il Fondo si propone di sostenere in maniera concreta la nascita, il consolidamento e l’innovazione delle PMI operanti nei settori culturali e creativi.
Il Fondo si inserisce all’interno della Priorità 1 del PN Cultura – “Ampliamento dell’accesso al patrimonio digitale e rafforzamento della competitività delle imprese culturali” – con un chiaro intento: rendere l’Europa più competitiva e intelligente anche attraverso lo sviluppo delle filiere culturali. Il tutto con una dotazione finanziaria significativa di oltre 151 milioni di euro, destinata in particolare alle micro, piccole e medie imprese, comprese le realtà del Terzo settore con vocazione culturale ed economica, attive in settori strategici come musica, audiovisivo, teatro, arti visive, architettura, design, letteratura, editoria, moda e artigianato artistico.
Ma cosa finanzia esattamente questo strumento?
Il Fondo ICC 2021–2027 sostiene progetti con spese ammissibili fino a 2,5 milioni di euro, che abbiano come obiettivo la creazione o lo sviluppo di imprese culturali e creative localizzate nelle sette Regioni del Mezzogiorno. I progetti possono riguardare investimenti volti a rafforzare l’integrazione tra imprese all’interno della stessa filiera o tra filiere differenti; lo sviluppo di nuovi processi, prodotti e servizi in grado di valorizzare il territorio e la sua identità culturale; l’innovazione organizzativa e gestionale finalizzata all’attrazione e fidelizzazione del capitale umano.
Il sistema di agevolazione previsto è combinato: i beneficiari potranno accedere a un mix di finanziamenti agevolati e contributi a fondo perduto, nonché a servizi specialistici collegati al progetto. L’accesso al Fondo avverrà tramite bandi pubblici emanati dal Ministero della Cultura, con la regia dell’Autorità di Gestione del PN Cultura (FESR) e il supporto operativo di Invitalia S.p.A., soggetto gestore del Fondo.
La governance del Fondo è strutturata in modo da garantire trasparenza, efficacia e un monitoraggio costante. La Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero ha il compito di pianificare e vigilare sulle azioni del Fondo, mentre Invitalia si occupa dell’attuazione delle misure, della gestione dei flussi finanziari, della redazione degli avvisi e delle verifiche tecniche e amministrative.
Il quadro normativo su cui si fonda il Fondo ICC 2021–2027 è articolato e solido, con riferimenti ai regolamenti europei in materia di aiuti di Stato, alla normativa nazionale per il sostegno al Made in Italy e alle disposizioni più recenti in materia di politiche di coesione e rilancio del sistema produttivo.
Questo intervento, pensato per durare fino al 2027, rappresenta un passaggio fondamentale per il riconoscimento della cultura come motore di sviluppo economico e sociale. In particolare, offre nuove prospettive per le imprese culturali e creative del Sud Italia, contribuendo alla valorizzazione del capitale creativo locale e alla costruzione di un ecosistema culturale sostenibile e competitivo.
In un momento in cui l’Europa punta su innovazione e identità, il Fondo ICC 2021–2027 è un’opportunità concreta per trasformare idee e visioni culturali in impresa e futuro.